Capita, a volte.
Apri distrattamente un cassetto troppo a lungo rimasto chiuso e senza preavviso ti imbatti in vecchi, struggenti ricordi.
Come un fiume in piena, per un lunghissimo istante ti assale una miriade di sensazioni.
Emozioni vere.
Memorie vive e pulsanti.
Nemmeno te ne accorgi e una lacrima ti segna il viso e tu resti lì a chiederti perché.
Quale potenza recondita si cela in un umile foglietto sdrucito.
In una frase.
In una foto.
Una foto come questa.
La gita dell'86.
Un anno esatto prima di quella dell'87, nientemeno.
Una delle poche foto del tormentato Cisponi in un momento di gioviale serenità mentre regge la torre di Poggibonzi con la sola forza della volontà e di un'emissione gassosa, complice l'Oransoda rubata all'autogrill di Pisanova.
Va detto che, relativamente alla torre, il dubbio che il Cispo avesse sbagliato scrivendo sulla Polaroid c'è.
Non era mica di Poggibonzi.
PoggibonSi, casomai.
venerdì 16 novembre 2007
Amarcord
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
io c'ero. ero sulla torre. e stavo vedendo la morte in faccia, ma il Cispo m'ha salvato la vita.
son cose belle.
La torre di Poggibonsi?
Emo si droga.
ahah
Il tentativo di Cisponi di raddrizzare la torre con un rutto. Che personalità, che poesia!
"Cisponi, in barba al buco dell'ozono!"
potevi aspettarmi sotto la torre, un anno solo... solo uno!
;-)
Cara Lars,
a parziale discolpa del povero Cispo, posso solo dire che lui avrebbe aspettato un annetto, ma che trovare Oransoda a Poggibonsi al tempo era davvero difficile. E un anno senza Oransoda sarebbe un'impresa impossibile anche per un duro come Cisponi.
eh già, senza Oransoda come si fa...
(comunque nella mia gita dell'87 si andava di CocaCola... e il rutto era assicurato lo stesso)
Posta un commento