Sono reduce dalla più importante convention del fumetto da almeno una ventina d'anni a questa parte e sono davvero felice. Sono stati giorni di incontri e fervide attività tra le quali non posso non ricordare l'epica pizzata della prima sera con il solito Cisponi che si è ubriacato con l'ammazzacaffè (ne ha bevuti una decina di fila). Salito sui tavoli, il Cispo ha intonato a squarciagola "Ryu ragazzo delle caverne" ricevendo in cambio sputi e spinte da altri commensali che preferivano "Sasuke il piccolo ninja". Lui non l'ha presa bene e la serata è finita allegramente in rissa, coinvolgendo uno sparuto gruppo di avventori dall'animo già acceso a causa di una diatriba su che cosa si intendesse esattamente per graphic novel.
Cacciati dall'Antro del Pizzicagnolo (questo il nome dell'accogliente locale), abbiamo continuato a pestarci a sangue nella piazzetta principale. Il Cispo è una sagoma, quando però alla fine pretendeva di esibirsi anche in "Ma com'è carino e dolce Chobin" il previdente Menegotti lo ha centrato con un jab sul naso preservandolo così da ben peggiori pestaggi. Al pronto soccorso si è innescata pure una discussione su chi fosse il regista della serie tv di Batman degli anni '60, ma è stata sedata subito da un anziano degente uscito da una stanza agitando il pappagallo e urlando come un ossesso contro il Cispo.
Il secondo giorno in fiera è andato in crescendo. Mentre girovagavo per gli stand ho potuto sbattere volontariamente addosso a un po' di persone, primo tra tutti Gilberto Tracagnoni, il geniale ideatore della saga degli Invertebrati. Me lo aspettavo pieno di sé e antipatico e invece ci ha deliziati tutti raccontando barzellette sul mondo del fumetto e su Alfredo Manfrini, in particolare. Che Manfrini sia un po' paraculo nell'ambiente è noto, ma le storielle che ha tirato fuori il Traca ci hanno fatto davvero sbellicare. Mentre mi tenevo la pancia per le risa, ecco che ti vedo passare Kitty Tocco, il mio mito assoluto, il fumettista sardo che si è fatto strada in Olsazia del Nord e che ora veniva alla fiera da invitato speciale a firmare dedicaces sul suo ultimo successo, il romanzo grafico "L'altro giorno era un altro giorno". Gli urlo "Kitty, sei il mio faro!" e lui, sdegnoso, risponde che il faro posso infilarmelo... sì, insomma, ho capito che non gli piacciono gli adulatori, ma non c'era bisogno di rispondere così davanti a tutti. A fine giornata, proiezione de "Il cuore oltre la siepe affianco al bosco", insuperato capolavoro dell'animazione disneyano-manga-kawaii firmato dal maestro Jimbo Majong (presente in platea). Appena terminata la proiezione c'è stata un'ovazione, ma all'improvviso il solito Lorenzino Lorenzetti della Skuba Press è salito sul palco e ha urlato che secondo lui la pellicola era una cagata pazzesca. E' scoppiato il finimondo: urla, insulti, lancio di sedie. Uno in fondo alla sala continuava a sbraitare che la graphic novel è un'altra cosa, un altro cercava di portarsi avanti prendendo le ordinazioni per la pizzata, un altro ancora si lamentava del fatto che in questi happening fumettistici lo sport nazionale fosse lamentarsi. Insomma, un bordello nel quale Cisponi ha tentato pure di intonare "Ransie la strega" e ha rimediato un'action figure delle Gilmore Girls sul naso già fratturato la sera prima.
L'ultima giornata è stata quella delle premiazioni. Io non volevo farlo sapere a nessuno e mi sono tenuto per me che quel premio per la miglior sceneggiatura mi spettava di diritto per manifesta artisticità de "Cronache dalle scogliere di legno", il mio pezzo forte che in Francia mi hanno detto piace un casino ma qui non lo capiscono. Ho anche camuffato bene, complimentandomi con Cesaroni, l'organizzatore del festival ma, in realtà, che palle!, possibile che non ci sia una critica in grado di non seguire il mainstream e andare oltre l'apparenza scovando lo stream of consciousness? Vabbe', che mi rugo a fare, tanto è tutto un magna-magna e si sa. Arriva il momento della premiazione. Il Bigi, fresco di premio per la migliore interpretazione dei primi piani in vignette mute virate in bianco e nero, sta per fare il suo discorso di ringraziamento quando dal fondo della sala parte lo strale terra-aria del noto critico-polemista Asdrubale Cagnacci. E attacca "che il primo piano vero in Italia non lo sa usare nessuno", e che "in Francia sì che sanno che cos'è", e che "il Belgio ormai l'ha pure superato il primo piano", e che... e che palle di nuovo! Dritto per dritto gli arriva una seggiola da giardino sul muso stendendolo secco. Sarà stato il tonfo, sarà stata quella certa elettricità nell'aria, fatto sta che si desta dal torpore quel poveraccio di Cisponi che tranquillo se la pisolava durante la premiazione e che cosa ti combina? Intona subito "Rocky Joe" sbagliando l'attacco e mischiandola con "Judo Boy". Roba da far resuscitare Cagnacci che come prima cosa insulta con veemenza il Cispo, accusandolo (non a torto, a dirla tutta) di fare un oltraggio alla grande tradizione della canzone cartoonesca italiana. E poi lo colpisce con un uppercut al naso, tanto per non sbagliare.
Nel complesso devo dirmi soddisfatto, nonostante la mancata premiazione delle mie opere principali (ricordo solo la completamente e scientemente ignorata "Bang Tze Tung, fumettisti futuristi in Cina", per darvi un'idea del palese boicottaggio nei miei confronti) la fiera è andata bene e ci siamo divertiti, le pizze erano all'altezza dell'occasione e Cisponi pare che ce lo rimandino appena il setto nasale si è calcificato. L'ultima sera, come al solito, Foggy Man (nella foto) è scappato prima che ci portassero il conto, ma questo è divenuto un rituale tipico del festival e un po' tutti lo attendiamo sempre con ansia.
Alla prossima edizione del Krapula Komikom, dunque!
lunedì 12 novembre 2007
Il primo post non si scorda mai
Pubblicato da Fabrizio Lo Bianco alle 18:10
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5 commenti:
Ottimo resoconto. Però ti sei dimenticato di citare il monologo di Cisponi durante la conferenza sulla "Coprofagìa nel fumetto, da Jacula ai giorni nostri", nel padiglione di Lucca Junior, presso lo stand Miserrimo Press Edizioni.
Particolarmente toccante il momento in cui Roberto Ditini della Straccirotti Pubblishing ha cercato di riciclare le stesse tesi cisponiane, facendole sue ed appropriandosene la paternità.
Ma il meschino, ha sottovalutato la devastante efficacia del famigerato "colpo di testa alla fidata", caratteristico del Cisponi, finendo sanguinante a pavimento, dal quale si è risollevato solo per decretare risolta la disputa, anche se "non sarebbe finita lì".
La discussione pare sia comunque proseguita in privato tra Genovese e Traini, ma al momento non ci è dato di conoscerne i dettagli.
Cisponi for president!
Cisponi, mi devi trecentosettantasette euri e 22 centesimi!
Cisponi, vorrei essere il tuo groupie!
fabrizio e bruno:
ma l'antro del pizzicagnolo era forse riferito al pizzicagnolo di Traini?
quello che vinceva i premi a ExpoCartoon nei '90?
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